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"C'è solo un modo di vedere le cose

finchè qualcuno non ci mostra come guardarle con altri occhi"

(Pablo Picasso)

 

 

UNA FINESTRA NEL MIO MONDO

Dicono che non si possa vivere d' arte. E' vero, sopratturro in questo insensato, contestabile, amato paese che è l'Italia. Tuttavia ho scoperto che non mi è possibile vivere senza. Sono giovane, ho appena 24 anni, ma la mia vita è sempre stata modellata dall'arte stessa. 

Mio nonno Armando Buico, noto pittore piemontese, come molti giovani dell' epoca, partì per la Guerra. Pochi mesi dopo venne catturato dall'esercito americano. L' esperianza di guerra lo rese cupo e taciturno, ma il suo grande talento gli salvò la vita, concedendo a mia madre e poi a me di venire al mondo. Non so esattamente come sia andata, ma io immagino così questa storia. Chiuso nella sua cella, con una luce fioca, faceva la sola cosa che gli fosse permessa: disegnare. Fu così che scoprirono il suo talento, credo. Prima uno e poi l'altro, gli ufficiali americani gli commissionarono dei ritratti, rendendogli quella lunga pena più sopportabile. A guerra finita tornò a casa, e cominciò a dipingere. Molti nonni lasciano in eredità a figli e nipoti una casa, una terra, denaro...mio nonno ci lasciò quadri e talento. Mai sarei potuta essere più grata.

Mia mamma insegna danza classica. E' nata con una forte ipoacusia,che l'ha fatta lottare con il mondo sin da piccina. E' stata presa in giro, derisa, evitata, esclusa...ma ha sempre messo il meglio in tutto quello che faceva, non ha mai avuto paura di combattere per ciò in cui crede, ha sviluppato un carattere forte, deciso e autosufficiente. Mia zia racconta sempre di quando la mamma ballava lo Schiaccianoci. Ella non sentiva la melodia: sentiva solo i toni gravi e ritmici dei bassi, ma questo non le ha mai impedito di metterci il cuore, quello di cui aveva bisogno per ballare era già dentro di lei.

Aprì la sua Scuola a soli 20 anni, con molti successi e concorsi vinti. Tutt'ora ci lavora, ma la vendette 20 anni fa, per dedicare le sue migliori attenzioni ai suoi bambini. Mia madre è una donna di successo che vive la vita con coraggio. 

Io. Nipote di un pittore, figlia di una ballerina, ho studiato musica e restauro.

Avevo 3 anni, e all' asilo mi insegnarono una canzoncina. Quando tornai a casa quel pomeriggio la cantai ai miei genitori facendo il "vocione grosso come Pavarotti" e dissi per la prima volta: " Mamma io voglio fare Pavarotti da grande!". E' ancora un mistero di come a quell'età io potessi sapere chi fosse Pavarotti, considerando poi che nessuno a casa mia mai aveva ascoltato la musica lirica.

Avevo 7 anni, e dissi alla maestra che avrei fatto il liceo artistico, e sarei diventata una restauratrice dei quadri di mio nonno.

A 17 anni venni ammessa al Conservatorio di Musica nel corso di canto, e tutt'ora cantare è una passione.

Ora ne ho 23, quasi 24, ho concluso nel 2007 il Liceo sperimentale di Architettura "A. Modigliani" di Padova, con il massimo dei voti.

Data la mia passione per la fisica, scelsi di iscrivermi alla facoltà di Fisica e Matematica, mi affascinava l'approccio scientifico ai Beni Culturali.

Dopo appena 3 mesi, nonostante la facoltà mi piacesse molto, mi sentivo vuota ed incompleta. Avevo bisogno di creare, di lavorare con le mani, di toccare la materia non solo di studiarla.

L'anno successivo mi iscrissi alla scuola di Restauro. Era perfetta. Una perfetta combinazione tra arte e scienza.

Mi diplomai lo scorso Dicembre con voti eccellenti.

Non ho mani delicate e unghie laccate. Le mie mani sono ruvide e callose, porto due anelli ormai pieni di graffi, ma ne sono fiera perchè anche se sono piccine, sono forti, abili e precise.

Dipingo, scolpisco, creo scenografie, allestimenti, canto, suono, e cerco di mostrare il mondo dal mio punto di vista.

Non so dove mi porterà la vita, ma sicuramente sarà un bel posto.